Quanto guadagna oggi una babysitter? In questo articolo trovi una guida aggiornata alle tariffe orarie, con esempi in base a esperienza, tipo di contratto, convivenza e fascia oraria.
Lavori con i bambini, e vuoi sapere quanto guadagna una baby sitter all’ora, per fissare le tue tariffe? Qui le info utili e aggiornate. Lavorare come baby sitter è una buona idea ma, in questo settore in come in tutti gli altri, la definizione del prezzo è un fattore cruciale di successo. Quindi, sapere quanto chiede una baby sitter all’ora è fondamentale.
Una tariffa sbagliata può davvero farti uscire dal mercato: una baby sitter che chieda un compenso orario troppo alto rispetto ai prezzi correnti sarà scartata all’istante. Ma anche avanzare una richiesta troppo bassa è rischioso: nessuno prende sul serio chi si presenta già… in saldo!
E sarebbe un vero peccato. Perché in Italia lavorare come baby sitter può essere molto interessante. Anche come secondo lavoro.
Quanto guadagna una baby sitter in Italia: i fattori che “fanno il prezzo”
Il lavoro di tata o babysitter rientra nel “lavoro domestico”, come quello di colf e badanti ed è regolato dal Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro Domestico (CCNL) che stabilisce le tariffe e i diritti dei lavoratori domestici. Il contratto distingue tra vari livelli (A, AS, B, BS, C, CS, D, DS) in base alle mansioni e all’autonomia del lavoratore.
La retribuzione minima per una babysitter non convivente è di 7,10 € l’ora, riferita al livello BS, ovvero il livello previsto per chi si occupa dell’accudimento di bambini di almeno 3 anni, senza particolari qualifiche specialistiche. Se la babysitter deve occuparti di un neonato, che richiede più cura e attenzione, la tariffa oraria minima cresce di +€0.80. Se la tata ha una specifica formazione, per esempio una laurea in pedagogia o p educatrice di nido, la tariffa oraria sale a €8.5 – € 9.20. Nel caso di tata che vive con la famiglia, la retribuzione diventa fissa mensile, invece che oraria.
Contratto collettivo a parte, le tariffe poi sono diverse da regione a regione.
I fattori della tariffa babysitter
Per definire quanto guadagna una babysitter, quindi, bisogna tener conto di diversi fattori.
Sinteticamente:
- luogo di residenza o di lavoro;
- livello di esperienza;
- formazione e le qualifiche;
- lingue parlate;
- livello di responsabilità (due o più bambini; accudimento di un neonato ecc);
- compiti addizionali (leggere faccende domestiche per esempio);
- fascia oraria o periodo dell’anno (sabato sera, Capodanno, vacanze o week end);
- costi sostenuti (trasporto, vitto ecc.) ;
- tipologia di contratto o di regolarizzazione del rapporto di lavoro.
Quanto guadagna una babysitter all’ora? Dipende. Dove?
Quanto si guadagna come baby sitter non è la domanda giusta. La domanda giusta è: Cosa posso fare, io, per guadagnare di più? La risposta è: studiare e formarmi.
Formazione
Lavorare come babysitter non richiede una formazione obbligatoria, tuttavia alcuni percorsi di studio sono considerati dei plus. Se hai alle spalle i diplomi giusti o stai studiando in un settore attinente alla cura dell’infanzia puoi concordare con il datore di lavoro una paga oraria più alta della media.
I percorsi di studi che “valgono” parecchio se stai cercando lavoro come baby sitter (e vuoi spuntare una paga oraria più alta) sono i seguenti:
- laurea scienze dell’educazione a indirizzo specifico per educatori dei servizi per l’infanzia (anche in corso);
- laurea in scienze della formazione primaria (anche in corso);
- diploma di Istituto Tecnico per i servizi sociali, indirizzo esperto in attività ludico-espressive;
- diploma di Istituto Professionale per i servizi socio-sanitari.
Se poi cerchi lavoro come baby
troverai famiglie che premieranno, anche economicamente, una competenza specifica di questo tipo! In ogni caso nel nostro post su come diventare baby sitter professionista troverai tutte le informazioni in merito. Inoltre è evidente che se hai formazione ed esperienza per occuparti di bambini speciali, per esempio per fare da baby sitter a bambini nello spettro autistico, il tuo compenso orario potrà salire sensibilmente.
Qualifiche
Altra “carta” da giocare, un know-how certificato in ambito sanitario o della sicurezza. Non mancano corsi di primo soccorso pediatrico tenuti da Enti riconosciuti come la Croce Rossa. Sono organizzati in tutte le regioni, presuppongono una frequenza relativamente breve e davvero possono aumentare i tuoi guadagni come babysitter. Fra le manovre salvavita da conoscere sono la disostruzione pediatrica e la RCP, la rianimazione cardio-polmonare del bambino.

Esperienza
Oltre alla formazione, anche il livello di esperienza è una variabile importante da tenere a mente quando ci si interroga sul quanto si guadagna come baby sitter.
Una persona con 5 o 10 anni di lavoro alle spalle può chiedere una paga oraria più alta anche del 30% rispetto alla media. Al contrario, se hai 16 o 17 anni e sei una babysitter senza esperienza, preparati a chiedere il 20% in meno rispetto al compenso medio orario delle babysitter nella tua città.
Per concludere: valorizza nel tuo CV tutte le tue capacità e competenze da baby sitter e preparati bene al colloquio da baby sitter con la famiglia. Motivare il tuo compenso sarà più facile se saprai mostrare le tue capacità e la tua esperienza.
Responsabilità e compiti aggiuntivi
Cosa succede se i bambini sono tre e c’è anche da portare fuori il cane? E se bisogna accompagnarli in piscina con la propria macchina? La questione è interessante. È evidente che a fronte di maggiori responsabilità o di un carico di lavoro più oneroso, la paga oraria di una baby sitter può alzarsi.
Se vuoi sapere quanto prende una baby sitter all’ora, chiediti anche di quanti bambini si deve occupare. Una baby sitter, per due bambini, può prendere minimo il 10% in più rispetto al compenso orario medio. Se i bambini sono tre si parte da un 20% in più. Riordinare i giochi dei bambini, così come lavare i piatti in cui i piccoli hanno mangiato, rientra nelle mansioni della baby sitter. Ma il discorso cambia se ti viene chiesto di fare le pulizie, o di occuparti del cane o del gattino di casa. In questo caso è consigliabile aprire una piccola contrattazione con il datore di lavoro. Ultima cosa. I costi sostenuti per fare il lavoro di baby sitter vanno rimborsati: la benzina, il cono gelato per la merenda, i gettoni delle giostre.
Sera, week-end, feste e…
Esistono poi altri aspetti del lavoro che definiscono quanto guadagna una baby sitter all’ora. Per esempio gli orari. Lavorare la sera. O il week end.
Se fai la baby sitter notturna, una tantum, oltre alla tariffa oraria chiedi il rimborso per il trasporto: taxi o biglietto dell’autobus. Ovviamente ciò non vale nel caso ti riaccompagnino a casa.
Se invece sei assunta regolarmente, il lavoro straordinario serale o notturno (dalle 22 alle 6) ti deve essere retribuito con una maggiorazione del 20 – 25%% sulla paga oraria di base.
….vacanze
Chiudiamo infine con il tema “baby sitter in vacanza“. Quanto guadagna una baby sitter all’ora che accompagna la famiglia in villeggiatura? Se si tratta di una collaborazione occasionale, concorda con la famiglia un forfait per le settimane di lavoro. Quanto chiedere dipende un po’ da tutte le variabili che abbiamo trattato sopra. L’importante è che vitto, alloggio, viaggi ti siano pagati.
Nel caso tu sia invece assunta, ricorda che il tuo obbligo alla trasferta deve essere menzionato nella lettera di assunzione che costituisce il tuo contratto da baby sitter. E che ti spetta il 20% in più della retribuzione minima prevista dal CCNL.
Tabella dei contenuti
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