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I figli costano, si sa. Però, molte delle spese per figli a carico puoi detrarle dalle tasse. Dal termometro alle scarpe ortopediche, passando per il corso di nuoto e i contributi della babysitter, ecco la lista di tutte le spese che ti fanno risparmiare sulle tasse.

Spese scolastiche detraibili 2019

Cominciamo con le spese scolastiche. Puoi detrarre dalle tasse il 19% di quello che hai speso per la scuola lo scorso anno, fino a una spesa massima di 786 Euro per ogni figlio. Ma quali spese ti danno diritto alla detrazione? Moltissime: il costo della mensa, la spesa per le gite, quello che paghi per i servizi di post scuola e pre scuola, i corsi a pagamento che i bambini fanno a scuola come il teatro o l’inglese per esempio. Anche se hai pagato in contanti al rappresentante di classe e quindi non hai una ricevuta, puoi comunque scaricare la spesa chiedendo un’attestazione alla scuola. Insomma, sulle spese scolastiche c’è molto da dire e trovi tutto speigato nel dettaglio nel nostro post sulle spese scolastiche detraibili 2019.

Spesa per asilo nido pubblico o privato

Come per la scuola, anche per la spesa dell’asilo nido puoi avere diritto a una detrazione del 19% e anche in questo caso c’è un tetto massimo alle spese che puoi portare in detrazione: 632 Euro all’anno per ogni figlio a carico.  Nel caso dell’asilo nido, puoi detrarre le spese anche se hai scelto un istituto privato (mentre per la scuola puoi detrarre le spese solo per scuole pubbliche o parificate) e anche per le cosiddette “sezione primavera” o “sezione ponte”, che stanno a cavallo tra il nido e la scuola dell’infanzia. 

E se invece hai scelto l’asilo famiglia per i tuoi bambini? Qui il discorso si fa un po’ più complicato: se vivi nella provincia di Bolzano potrai scaricare senza problemi il costo dell’asilo famiglia che in questa zona è un servizio molto diffuso e più comunemente chiamato Tagesmutter. Se invece vivi nel resto d’Italia, dove le tagesmutter sono meno diffuse, bisognerà verificare nel caso concreto se il servizio di cui ti avvali si può configurare come simile a quello dell’asilo nido. Puoi chiedere maggiori informazioni al tuo commercialista.

Contributi babysitter

Il bonus babysitter non esiste più da quest’anno, purtroppo. Resta, però, l’agevolazione fiscale che riguarda i contributi versati all’INPS per la babysitter. Spieghiamo meglio: se hai una babysitter assunta con contratto di lavoro dipendente, puoi recuperare parte del costo dei contributi che versi ogni trimestre all’INPS. I contributi, infatti, sono deducibili dalle tasse. (Qui sotto spieghaimo la differenza tra detrazione e deduzione, se vuoi capire meglio). I contributi babysitter sono deducibili fino a un tetto di spesa massimo piutttosto alto. Puoi leggere tutti i dettagli nel nostro post sulla deducibilità dei contributi babysitter.


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Spese detraibili, spese deducibili... ma che differenza c'è? Le spese detraibili si sottraggono dalle tasse. Quindi, abbassano l'Irpef che dovrai pagare. Le spese deducibili, invece si sottraggono dal reddito. Ovvero, abbassano il reddito imponibile sul quale vengono calcolate le tasse.

Spese per trasporto pubblico detraibili

La novità in fatto di detrazioni per figli a carico 2019 riguarda l’abbonamento ai mezzi pubblici: da quest’anno si può scaricare la spesa per l’abbonamento al trasporto pubblico locale, regionale e interregionale, per te e per i figli a carico. Quindi, se i tuoi bambini sono alle medie e già vanno a scuola da soli in autobus, potrai scaricare la spesa dell’abbonamento al bus. Il tetto massimo di spesa sul quale calcolare la detrazione è di 250 euro complessivi. Non molto, se in famiglia si acquista più di un abbonamento.

Spese mediche figli a carico

E veniamo alle spese sanitarie. Qui le spese per figli a carico che puoi detrarre dalle tasse – nella misura del 19% –  sono tantissime: oltre alle medicine e alle analisi puoi detrarre, per esempio, il costo degli occhiali, del dentista, delle scarpe ortopediche e molto altro. Su queste spese non c’è un tetto massimo, quindi avrai diritto a una detrazione su tutto quello che hai speso, senza limiti. C’è però una franchigia di 129 euro. Cosa significa? Che la detrazione è calcolata solo sulla parte di spesa che supera i 129 euro. Se hai speso meno, non puoi avere detrazioni. Se hai speso di più, la detrazione si calcola solo sulla parte eccedente i 129 euro.

Ma con i bambini, tra oculisti, medicine, dentisti e sciroppi, le spese in genere superano di molto la franchigia! Vediamo le categorie di spese mediche per i figli che puoi scaricare dalle tasse:

  • spese per farmaci: puoi detrarre tutto qeullo che hai speso per supposte, sciroppi, e medicine varie, anche omeopatiche. Non valgono le spese integratori alimentari e per parafarmaci – come colliri o pomate – anche se li acquistati in farmacia su consiglio del medico curante. Non puoi detrarre neanche il costo del latte artificiale, né quello degli omogenezzati o di altri alimenti per neonati;
  • spese per visite specialistiche: il controllo dall’otorino, l’oculista, il dentista. Sono tutte visite di routine per i bambini, e tutte spese che puoi detrarre dalle tasse (l’intero costo della visita se privata, oppure il costo del ticket se si tratta di visita effettuata con il servizio sanitario nazionale). Non solo. Puoi detrarre anche la spesa per il logopedista o lo psicologo dell’età evolutiva. E anche la spesa del certificato medico che ti serve per lo sport;
  • spese per dispositivi medici: la categoria dei “dispositivi medici” è molto ampia e interessa da vicino i genitori. Occhiali, scarpe ortopediche, apparecchio per aerosol, termometro sono tutti esempi di dispositivi medici che danno diritto a una detrazione dalle tasse.

Non tutte le spese mediche per i figli, però, sono detraibili. Per esempio, la detrazione non spetta per le spese per la conservazione delle cellule staminali del cordone ombelicale per future esigenze personali, né per la circoncisione rituale cioè non collegata a patologie. Niente detrazione anche per le spese per il test del DNA per il riconoscimento della paternità.

Spese sportive per i figli

Anche le spese per le attività sportive dei bambini si possono scaricare dalle tasse. Con alcuni limiti legati all’età: le spese sono detraibili solo per i bambini tra i 5 anni e i 18 anni. La detrazione, anche per le spese sportive, è del 19% e la spesa massima su cui calcolare la detrazione è di 210 euro per ogni figlio a carico. Non moltissimo, ma pur sempre un piccolo risparmio.

Attenzione al tipo di corso però: per avere la detrazione, deve trattarsi di attività sportive organizzate da associazioni sportive dilettantistiche (con la sigla ADS nella ragione sociale) oppure presso impianti destinati all’attività sportiva gestiti sia in forma pubblica che privata. Quindi, per esempio, il corso di yoga per bambini organizzato in libreria da un’associazione culturale non potrai scaricarlo dalle tasse. 

Importante anche che il bonifico o la ricevuta del pagamento, siano “parlanti”, cioè che contengano i dati anagrafici del bambino, il codice fiscale di chi effettua il pagamento, il tipo di sport, e anche i dati dell’associazione che organizza il corso. Se non hai le ricevute dei pagamenti mensili potrai chiedere all’associazione un attestato dei pagamenti effettuati per l’intero anno.

Detrazioni spese per i figli: a chi spettano?

E adesso vediamo come  si ripartiscono tra i genitori le detrazioni per le spese quando i figli sono a carico di entrambi i genitori. Regola numero uno: dipende dall’intestazione del pagamento. Ovvero, se per esempio la fattura dell’oculista per la visita del bambino è intestata alla mamma, sarà la mamma a poterla scaricare dalle tasse. Se invece la fattura riporta i dati del bambino, la detrazione potrà essere scaricata da entrambi i genitori, metà per uno. 

Esempio: nel 2018 avete accumulato 500 euro di spese scolastiche con bollettini intestati ai bambini? Allora avete diritto a una detrazione di 95 euro ( il 19% di 500 euro). Se i bambini sono a carico di entrambi i genitori, ogni genitore potrà detrarre 47.50 Euro dall'Irpef.

Ma si può anche decidere di ripartire le spese in misura diversa tra i genitori. In questo caso, ricordati di annotare la percentuale di ripartizione nel documento che prova la spesa. 

Ultima cosa da tenere a mente: puoi detrarre solo le spese effettivamente sostenute nel 2018. Questo significa che non conta l’anno al quale le spese si riferiscono ma l’anno nel quale hai effettivamente pagato. Quindi, occhio alla data del pagamento.

Ringraziamo Angelo Nichilò, dottore commercialista e revisore dei conti a Roma, che ci ha aiutato a scrivere questo post.