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I migliori consigli per l’inserimento al nido? Collaborazione tra genitori ed educatori, fiducia nella struttura, gradualità. Ecco come costruire l’atmosfera giusta perché l’inserimento sia un successo.

Che cosa è l’inserimento al nido? Prima dei consigli, cominciamo col dire che l’inserimento non è un percorso che riguarda solo il bambino, ma un processo graduale di adattamento che interessa tutta la famiglia. Certo, tuo figlio è il più coinvolto perché deve affrontare un ambiente nuovo e persone nuove senza la presenza rassicurante di mamma o papà. Ma anche tu devi affrontare cambiamenti importanti: una diversa routine familiare, nuovi orari, nuove persone. Soprattutto, devi abituarti all’idea di affidare il bambino alle cure di altri, senza vedere quello che succede.

L’inserimento al nido quindi riguarda tutta la famiglia, i bambini e i genitori. E se i genitori per primi si inseriscono bene al nido, allora il percorso sarà semplice e felice per tutti. Vediamo quali sono i consigli da seguire perché tutto vada bene.

Consigli per l’inserimento al nido: fiducia e collaborazione

Il consiglio più importante ai genitori per un buon inserimento? “Fiducia nelle educatrici e collaborazione”. A rispondere è Marcella Di Girolamo – due lauree in Psicologia dell’educazione e dello sviluppo, educatrice in asili nido a Milano –  “La cosa più importante per un buon inserimento è che il genitore si fidi dell’educatrice e che lo mostri al bambino con i suoi comportamenti. Se il bimbo percepisce questo, l’inserimento è già a buon punto”.

Ma come si costruisce la fiducia? “Con tante piccole cose: rispettando gli orari, ascoltando i consigli delle educatrici. Scuola e famiglia devono fare squadra,  cercando di adottare un unico stile educativo. Un esempio: se a scuola si mettono in ordine i giocattoli alla fine del gioco, anche a casa si dovrebbe fare così. Un’altra cosa che il genitore dovrebbe fare è parlare a casa di quello che si fa al nido, non solo delle attività ma anche della maestra”.

La maestra? Una persona di famiglia

Perché è importante che la maestra diventi una persona “di famiglia”? “Perché in questo modo il bambino si sentirà guidato in modo unico dalle sue due famiglie: la famiglia biologica e il nido. E sentirà che il nido non è un luogo estraneo e lontano, ma un posto che i genitori hanno scelto per lui e con il quale hanno familiarità”.

Quindi l’inserimento comincia dall’alleanza genitore – educatore. Niente gelosia, niente sensi di colpa. Anche se il bambino in questa fase sperimenterà un’ansia da separazione, lasciare il bambino al nido non significa “abbandonarlo”, ma avviarlo alla scoperta del mondo e delle sue risorse, dargli modo di capire che può farcela da solo. Essere consapevole della scelta fatta (per esempio asilo nido o nonni?) ti aiuta ad essere serena. 

Il trucco per un buon inserimento? “Porta il nido a casa”

Come rendere naturale e felice l’inserimento al nido? Prova a “portare il nido a casa”, rendere il nido un luogo familiare per tuo figlio. E, prima, per te. Come? Cerca di sapere il più possibile: fai domande alle educatrici, esprimi i tuoi timori, chiedi quello che tuo figlio farà al nido (orari, giornata tipo, attività previste), visita la mensa, la stanza del riposino, il bagno. Chiedi il nome delle educatrici, così potrai parlarne al bambino prima che le incontri. 

Lo scambio di informazioni tra genitori ed educatrici deve continuare anche dopo l’inserimento: quando riprendi il bambino fermati qualche minuto per chiedere come è andata la giornata, e non solo per le domande di rito sul mangiare e sul sonno. Sapere se tuo figlio ha dipinto, ha ballato o si è fatto un nuovo amico è importante per poterne poi parlare a casa ed essere parte della sua vita al nido. 

I consigli per l’inserimento al nido felice non finiscono qui. Non solo il nido deve entrare in casa, anche la vita familiare deve entrare al nido: se tua figlia non ha dormito bene, se c’è una novità in famiglia, raccontalo alle educatrici perché sapere cosa succede in famiglia le aiuta a capire meglio il bambino. Famiglia e scuola, insomma,  devono fare squadra. Per questo è importante anche andare di pari passo, e concordare tutti i passi importanti della vita del bambino: prima di togliere il pannolino, togliere il ciuccio, introdurre novità importanti, consigliati con le educatrici.

 Quali canzoni ascolta tuo figlio all’asilo? Quali libri vengono letti? Porta le canzoni, le storie  e i libri del nido anche a casa.

Come si prepara un buon inserimento al nido

Un buon inserimento comincia con prima di entrare in classe. Ecco le piccole cose che puoi fare per rendere più semplici i primi giorni: 

  • portalo a vedere il nido, digli che andrà lì a giocare con altri bambini, ripeti i nomi delle educatrici, raccontagli dei giocattoli che troverà, dei giochi nel cortile;
  • sfoglia insieme un libro che racconta la giornata al nido;
  • adatta la sua routine (sveglia, merenda, sonnellino) agli orari del nido già qualche giorno prima che inizi;
  • l’inserimento al nido è una grande novità nella vita di un bambino, non aggiungerne altre (togliere il ciuccio, fare un trasloco, spostare il lettino in un’altra camera);
  • dagli “un po’ di mamma o di papà” da portare al nido: una goccia di profumo, un braccialetto, una foto;
  • lascia che porti con sé il suo giocattolo preferito, lo aiuterà a sentirsi al sicuro;
  • crea un piccolo rito collegato all’andare al nido (la routine crea sicurezza): per esempio si fa colazione con una tazza speciale, poi si salutano gli uccellini sull’albero davanti a scuola, poi un salto per entrare nel cancello, poi si guarda dalla finestra chi è già in classe, poi si contano i gradini, …

  Piccoli consigli per l’inserimento al nido. Non vuole uscire di casa o salire in macchina per andare a scuola? Prova a lasciare in macchina una piccola sorpresa da scoprire insieme ogni mattina (una figurina, uno dei suoi pupazzetti).

bambino fa capolino dalle costruzioni consigli per linserimento al nido


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Primo giorno al nido: gli errori da evitare

I primi giorni sono importanti per cominciare bene l’inserimento. Il processo deve essere graduale: all’inizio il bambino starà attaccato a te, poi passerà a esplorare da solo il nuovo ambiente. Tu sei il “mediatore rassicurante”, e devi trasmettere al bambino la tua tranquillità e il tuo piacere di stare al nido, non solo a parole ma con il linguaggio non verbale: sorridi, mettiti comodo, togliti la giacca, posa la borsa.

Gradualmente, rispettando i  suoi tempi e seguendo i consigli delle educatrici accompagnalo a scoprire stanze e giocattoli, persone, poi incoraggialo a scoprire da solo. Ecco alcune cose da evitare quando se in classe con lui:

  • non sostituirti sempre all’educatore, indirizza gradualmente il bambino verso l’educatrice (quando chiede un biscotto o un giocattolo per esempio) per farla diventare un punto di riferimento;
  • evita di interagire troppo con gli altri bambini, potresti creare gelosie;
  • andare in un’altra stanza all’improvviso per vedere come reagisce non è una buona idea: segui i tempi dettati dall’educatore o rischi di rovinare i progressi già fatti;
  • non andare via senza salutarlo: il momento del saluto è molto importante per trasmettere sicurezza. Salutalo in modo affettuoso, non troppo sbrigativo ma neanche in modo esagerato (se lo abbracci strettissimo con le lacrime agli occhi gli trasmetti un senso di preoccupazione). Digli che vai a prendere un caffè e torni subito.

Inserimento al nido con la baby sitter o i nonni

L’inserimento può richiedere la presenza di una figura di riferimento anche per diverse settimane e per i genitori che lavorano questo può essere difficile. Se questo momento delicato è affidato ad altre persone, è bene assicurarsi che vada tutto per il meglio seguendo alcuni specifici consigli per l’inserimento al nido con i nonni o con la baby sitter.

Prima di tutto, a seguire l’inserimento deve essere una persona che il bambino già conosce bene: la baby sitter deve cominciare a frequentare il bambino almeno due settimane prima e anche i nonni, se vengono visti poco durante l’anno, devono passare del tempo con il bambino nelle settimane che precedono l’inserimento al nido. Insomma, serve prima un inserimento con la baby sitter . Nonni o baby sitter devono partecipare ai colloqui con le educatrici.

Meglio evitare che nonni, baby sitter e genitori si alternino durante l’inserimento. L’ideale è che sia una sola persona a seguire l’inserimento. Può capitare, però che i genitori si alternino o che subentrino i nonni a un certo punto. In questo caso costruire un piccolo rito legato all’entrata a scuola e seguirlo sempre, anche quando l’accompagnatore cambia, diventa ancora più importante per dare sicurezza al bambino. Assicurati che chi porta il bambino al nido sappia cosa fare.

Importante, tra i consigli per l’inserimento al nido per i genitori che non lo seguono in prima persona, è quello di assicurarsi però di avere un canale di comunicazione diretto con le educatrici. Il “Diario del genitore” può aiutarti: è un quaderno che nonni o baby sitter porteranno con sé, dove tu e le educatrici potrete comunicare direttamente e annotare le cose importanti che riguardano il bambino. Così avrai informazioni di prima mano.

Inserimento al nido, quanto dura?

Quanto dura l’inserimento al nido? questa è la prima domanda di tutti i genitori, una domanda alla quale nessuna educatrice può rispondere, perché dipende da molti fattori: l’età del bambino, la sua indole, l’atteggiamento del genitore, il buon funzionamento del rapporto nido-famiglia. L’inserimento prevede delle tappe, che ogni bambino raggiunge in tempi diversi: scoprire il nido insieme al genitore, rimanere da solo, mangiare al nido, fino a sentirsi così tranquillo da riuscire a dormire. Affrettare i tempi, passando da una fase all’altra prima che il bambino sia pronto a farlo, può rendere tutto più difficile. Potresti ritrovarti a dover gestire delle crisi ritardate.

Il processo di inserimento deve essere graduale ed è meglio che duri un po’ di più ma sia avviato bene. Prenditi tutto il tempo che serve e non sentirti giudicata se tuo figlio ci mette di più ad abituarsi al nido, perché non significa che il bambino ha dei problemi né che sei un cattivo genitore. Non dimenticare che l’inserimento non si fa una volta per tutte, ma che anche quando il bambino ha assimilato la novità può succedere di dover fare un passo indietro e ricominciare. I consigli per l’inserimento al nido, quindi, valgono anche per il ritorno al nido dopo una malattia o dopo le vacanze. Oppure se si cambia nido, se cambia una delle educatrici, se si cambia edificio scolastico.

E dopo il nido, venti minuti tutti per lui

Il periodo dell’inserimento può essere faticoso ed è frequente che il bambino abbia problemi di sonno, sia più capriccioso, perda l’appetito. Ricordati che per tuo figlio affrontare la novità del nido senza poter contare su di te richiede un grande sforzo, e quindi ha bisogno di tutto il tuo sostegno e la tua pazienza. Cerca di passare molto tempo con lui quando esce dal nido, senza aggiungere altre assenze.  Tra tanti consigli per l’inserimento al nido, gli psicologi sottolineano l’importanza di dedicare almeno venti – trenta minuti di attenzione esclusiva al bambino dopo il nido: spegni il cellulare e dedicati solo a giocare con lui. Dai un’occhiata ai nostri post sui giochi per bambini: giochi 2 anni.

Qual è la tua esperienza di genitore? Hai degli speciali consigli per l’inserimento al nido che potrebbero aiutare altri genitori? Raccontaceli.