Perché il bambino butta tutto per terra? Che cosa vorrà dirmi con questo comportamento? E io che posso fare? Se questi dubbi arrovellano anche te, continua a leggere. Scopriremo insieme le ragioni di un comportamento che in realtà è comune a molti bambini e che corrisponde, in genere, a una precisa fase della crescita. 

Se stai leggendo, probabilmente sarà capitato anche a te. Il bambino che ti è affidato lancia gli oggetti: dal seggiolone, in certi casi perfino dal balcone. La cosa buffa è che lui sembra divertirsi un mondo: lo fa e lo rifà, a ripetizione.  In realtà, il gusto e l’abitudine di buttare gli oggetti per terra sono un comportamento comune nei bambini, soprattutto a partire dagli 8/9 mesi.

Il bambino butta tutto per terra? è normale perché….

Se è un comportamento comune e corrisponde a una ben precisa fase della crescita  arrabbiarsi non serve a nulla. Non si deve attribuire al bambino un’intenzione maligna o dispettosa che non ha. Tantomeno serve sgridarlo. Non lo sta facendo apposta. Importante: ricorda di parlare con i genitori di questo, per gestire il problema insieme.

Sperimenta il mondo

Il bambio sta semplicemente sperimentando il legame di causa-effetto tra le sua azioni e il mondo circostante.  (Abbiamo visto lo stesso meccanismo anche nei bambini che mordono). Se tiro un cucchiaino giù dal seggiolone che succede? Cade o vola per aria? Come tutti gli scienziati, anche lui ha bisogno di ripetere più e più volte un esperimento per  accertare la verità.

E sai perché quando l’oggetto arriva sul pavimento lui batte le manine tutto contento e grida di felicità? Perché si accorge che i suoi gesti hanno un effetto, che quindi lui ha la capacità di influire sulla realtà che lo circonda. In effetti, vista così, c’è da festeggiare! 


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E si allena a stare lontano dai genitori

Per spiegare perché un bambino di un anno o più ama buttare tutto a terra, e perché ama farlo a ripetizione, dobbiamo scomodare nientepopò di meno che Sigmund Freud, il padre della psicoanalisi. Freud, osservando suo nipote Ernst, di un anno e mezzo, giocare con un rocchetto attaccato a un filo, ha formulato la celebre teoria del “gioco del rocchetto“.

Il piccolo Ernst, come molti bambini della stessa età, si divertiva a lanciare un rocchetto fuori dal suo lettino dieci, venti volte di seguito. Poi lo recuperava tirando il filo legato al rocchetto.  In effetti, il bambino stava sperimentando che un oggetto può sparire ma poi ricomparire. E come gli oggetti, anche le persone possono fare la stessa cosa: allontanarsi, ma anche ritornare.

Quindi, secondo Freud, il nipotino Ernst attraverso il gioco stava allenandosi a vivere e a superare il trauma del distacco dalla mamma. Per questo aveva bisogno di farlo più e più volte. A questa età i bambini sperimentano il proprio essere diversi dalla mamma;  ma  “diversi” vuol dire “separati” ed è chiaro che la cosa possa far paura al bambino. Attraverso il gioco del buttare per terra, soprattutto se tu raccogli l’oggeto con un sorriso e glielo restituisci, il bambino impara a sopravvivere alla separazione dalla mamma. Anzi, questo di gettare e raccogliere è spesso uno dei modi più divertente per giocare con i neonati.

Il bambino butta tutto per terra. Cosa fare?

Fino ai due anni

La fase del “lancio degli oggetti” può manifestarsi intorno agli otto mesi. Ed è normale che duri anche fino ai venti o un po’ oltre. Durante tutto questo tempo, oltre ad allontanare tutti gli oggetti fragili o pesanti, tu:

  • non sgridare mai il bambino: sarebbe come se gli dicessi: vietato sperimentare, vietato crescere!;
  • se e quando puoi, raccogli l’oggetto che ha tirato, e riporgiglielo con un sorriso: attraverso questo “gioco complice” lo aiuterai a capire che mamma torna sempre;
  • nel caso il lancio di un oggetto ne provochi la rottura non sgridarlo, ma spiegagli con calma, guardandolo negli occhi e con frasi semplici che le cose si rompono: così lo aiuterai a scoprire il mondo;
  • lo stesso, con le stesse modalità,  se prende l’abitudine di tirare oggetti contro gli altri: il bambino/fratellino si fa male.

Vedrai che, pian piano, prima dei due anni il tuo bambino smetterà di lanciare oggetti. Da solo, semplicemente perché il gioco avrà esaurito la sua funzione.

E dopo

Se anche dopo i due anni il bambino butta tutto per terra e il lancio di oggetti ha connotazioni rabbiose, oppure è diretto intenzionalmente contro  le persone, dovrai adottare una strategia un po’ diversa.

A questa erà, forse, il bambino butta tutto per terra per esprimere rabbia, insoddisfazione, tristezza. Può anche darsi che lo faccia soprattutto perché non sa esprimere i suoi sentimenti con le parole. Ancora una volta, tu non farti contagiare dalla sua rabbia e resta serena. Piuttosto, prova a fare così:

  1. con calma, prova a fargli capire che non si fa. Usa frasi brevi e facili, guardalo negli occhi, magari abbassandoti per essere alla sua altezza;
  2. usa le parole per tradurre i suoi sentimenti: capisco che sei arrabbiato perché adesso non posso giocare con te, ma le cose non si tirano, mai. In questo modo gli insegnerai a gestire e a comunicare le emozioni;
  3. osserva,  cerca di capire se ci sono situazioni o persone che scatenano il lancio di oggetti e cerca di prevenirle;
  4. se vedi montare nervosismo e irrequietezza, prova a distrarlo: se vuoi sapere quali sono i giochi più adatti a questa fascia di età, leggi i nostri post sui giochi per bambini di 2 anni e giochi per bambini di 5 anni.

Ti interessa saperne un di più sulla psicologia del bambino, i meccanismi alla base dei suoi comportamenti, e l’impatto che la nostra azione di educatori può avere sul loro sviluppo? Leggi i post su

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