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Come capire se tuo figlio è vittima di bullismo? E soprattutto, se tuo figlio è vittima di bullismo cosa fare? Di seguito, una breve guida per leggere i segnali che tuo figlio sta mandando ed iniziare a risolvere il problema.

Il bullismo è una brutta bestia. Un po’ perché è un comportamento da definire, spesso al confine con lo scherzo (o almeno, così viene percepito) un po’ perché i bambini e i ragazzi tendono a non parlarne, per paura di peggiorare la situazione o per sfiducia negli interlocutori adulti e nelle istituzioni. Eppure, è importantissimo che un genitore si renda conto con tempestività e intervenga.  Ma come capire se tuo figlio è vittima di bullismo a scuola (il bullismo comincia sin dalle elementari)? I modi ci sono, ma cominciamo dall’inizio.

Cosa è il bullismo?

Dan Olweus è uno studioso norvegese che dagli anni Settanta del Novecento si occupa di bullismo. Sua è la definizione più completa e riconosciuta del fenomeno in ambito scolastico (Olweus, 1993):

Uno studente è oggetto di azioni di bullismo, ovvero è prevaricato o vittimizzato, quando viene esposto ripetutamente, nel corso del tempo, alle azioni offensive messe in atto da parte di uno o più compagni. 

Caratteristiche distintive

Come si comprende dalla definizione precedente, per parlare di bullismo bisogna che si verifichino tre condizioni:

  • durata nel tempo: non basta un episodio, una lite a scuola, per parlare di bullismo; gli episodi si devono protrarre nel tempo;
  • intenzionalità a ferire: il bullo manifesta la volontà di offendere fisicamente o psicologicamente la sua vittima, oppure a escluderla dal gruppo;
  • asimmetria di potere: il bullo è in una posizione di forza fisica o psicologica; perché è più grande, più forte fisicamente, più popolare, ha un gruppo di amici più numeroso.

Quindi si può parlare di bullismo quando un bambino o un ragazzo è vittima, per un tempo prolungato (settimane o mesi), di prepotenze di vario tipo:

  • verbali: prese in giro pubbliche, insulti, minacce;
  • fisiche: calci, schiaffi, spintoni;
  • strumentali: furti di denaro, corredo scolastico, merende, accessori come orologi, cellulari etc.
  • sociali: isolamento dal gruppo, diffusione di false notizie o segreti personali.

Protagonisti e co-protagonisti

Il bullo e la sua vittima sono i “protagonisti” di questa relazione, ma non sono i soli. Infatti partecipano al bullismo altre figure di secondo piano:

  • i sostenitori, che aiutano e incitano il bullo senza agire in prima persona;
  • gli aiutanti, i ragazzi che aiutano la vittima di bullismo, la difendono o la consolano;
  • gli spettatori: chi, adulto e ragazzo, assiste o sa ma non dice nulla.

Queste figure di comprimari sono importanti: è su di loro che potrai agire più rapidamente per avere informazioni su tuo figlio o per interrompere i comportamenti!

Cyberbullismo, cos’è?

Oggi i ragazzi cominciano ad avere smartphone e tablet alle elementari. È normale che tutti i loro comportamenti trovino un analogo nel mondo digitale, bullismo compreso. Anché perché i bambini accedono alla Rete molto presto al possesso dello strumento spesso non si accompagna un’adeguata consapevolezza delle conseguenze del suo uso.

Il cyberbullismo è dunque un insieme di comportamenti aggressivi, protratti nel tempo e intenzionati a umiliare, ferire, escludere dal gruppo attuati attraverso gli strumenti digitali: chat, profili social, gruppi, telefonate anonime, video che girano incontrollati. Questa forma di bullismo digitale prende la forma di video, foto o screenshot privati fatti girare, di minacce o insulti su un gruppo whatsapp in cui la vittima viene ridicolizzata o costretta a tacere, di pagine Facebook o Instagram che hanno l’obiettivo di perseguitare il ragazzo o la ragazza.

Bullismo Cyberbullismo

Il cyberbullismo è anche più pericoloso del bullismo tradizionale. Infatti,  di norma i genitori sono esclusi dalla vita digitale dei figli, e molto spesso non ne comprendono affatto le logiche. Anche il fatto che la vittima non sia mai al riparo dagli attacchi, che possono avvenire 24 ore su 24, peggiora di molto l’impatto psicologico.

Inoltre, dopo l’introduzione nei vari social network – soprattutto Instagram, ma anche Snapchat – delle storie i cui contenuti si cancellano dopo ventiquattr’ore,  i ragazzi si sentono ancor più legittimati ad aggredire l’altro (hate speech) perché ancora più deresponsabilizzati. Si nascondono dietro a uno schermo, sono anonimi, le storie si cancellano.

Quanti ragazzi sono vittima di bullismo in Italia?

Ogni anno l’Osservatorio Nazionale Adolescenza svolge un’indagine sui principali problemi dei ragazzi italiani. Questi i risultati dell’ultima indagine, svolta nel 2017 su un campione di 8000 adolescenti e preadolescenti. In effetti, il bullismo non riguarda i ragazzi delle superiori, ma anche i bambini delle medie e talvolta delle ultime classi delle elementari.

numeri del bullismo in Italia

Come capire se tuo figlio è vittima di bullismo: campanelli di allarme

Come abbiamo visto, il problema è che i ragazzi tendono a non confidarsi né con i genitori né con gli insegnanti. Hanno paura di fare gli “spioni” e di perdere anche l’aiuto dei loro aiutanti, i pochi ragazzi che li difendono e li proteggono.

Osserva

Allora, come capire se tuo figlio è vittima di bullismo? La cosa migliore è fare attenzione a una serie di cambiamenti nei suoi comportamenti e nelle sue abitudini:

  • fa difficoltà per alzarsi dal letto
  • non vuole andare a scuola
  • manifesta difficoltà di concentrazione, si annoia subito,  i voti a scuola peggiorano
  • cambia strada per andare e tornare da scuola
  • dorme male e fa brutti sogni
  • cambia modo di mangiare (di più, di meno, in modo disordinato)
  • ha frequenti crisi di pianto o di rabbia, è molto silenzioso e depresso
  • noti sul corpo segni, graffi, lividi 
  • ha i vestiti sporchi e strappati
  • accusa di frequente mal di testa, mal di stomaco, mal di pancia
  • perde peso improvvisamente
  • smette di uscire, ha meno amici o nessun amico
  • “perde” spesso oggetti personali o del corredo scolastico
  • chiede più soldi o più del solito
  • torna a casa affamato
  • scatta se qualcuno si avvicina al suo cellulare, o lo tiene nascosto

Poi chiedi

Se hai notato in tuo figlio questi cambiamenti puoi innanzitutto fare qualche indagine ulteriore. Parla con chi sta spesso con lui. Il nonno preferito, la ragazza che lo aiuta con i compiti o lo porta in piscina, un amichetto d’infanzia: magari a loro ha detto qualcosa o anche loro hanno notato qualcosa di strano. Poi chiedi un colloqio con gli insegnanti. 

Poi come capire se tuo figlio è vittima di bullismo? Be’ se hai segnali esteriori prova a fare domande dirette, a lui o lei.

Hai sempre fame quando torni da scuola, qualcuno mangia la tua merenda?
Chi ti ha fatto questo graffio sul braccio?
Che fine ha fatto il tuo astuccio?
Perché sei sempre agitata quando hai notifiche sul cellulare?

Probabilmente a domanda diretta tuo figlio risponderà la verità e, una volta provato il sollievo di parlare con qualcuno, ti racconterà tutto. Tu fallo sentire supportato, non giudicare alcun suo comportamento e ascolta prima di dare consigli. 

Come aiutare un bambino vittima di bullismo

La prima cosa da fare è andare a scuola. Le scuole sono tenute ad azioni di prevenzione e di risoluzione di episodi di bullismo, secondo le Linee di Orientamento del MIUR . Il primo interlocutore deve essere l’istituzione scolastica. Secondo la legge contro il cyber bullismo 2017 ogni scuola deve anche avere un referente designato per affrontare i casi di bullismo e cyberbullismo.

Per segnalare gli episodi di bullismo cè anche una casella di posta: bullismo@istruzione.it. Il Ministero ha anche attivato un numero verde –  800 66 96 96 – dove tu o tuo figlio potrete  domandare informazioni generali, chiedere come comportarsi in situazioni critiche  ricevere sostegno.

Contemporaneamente, coinvolgi tuo figlio nell’eleborazione di una strategia condivisa.  Stimolare una sua azione, anche se piccolo, serve a uscire dalla passività del “ruolo di vittima”.  Per esempio, incoraggialo a chiamare il Telefono Azzurro al numero 1.96.96 (c’è anche una chat,  attiva tutti i giorni dalle 16.00 alle 20.00), dove riceverà ascolto e consigli da parte di personale esperto.

Se tuo figlio o tua figlia sono state vittime di cyberbullismo e  circolano foto o video che li riguardano, la nuova legge li protegge. Infatti  si può richiedere la rimozione dei contenuti dalla rete e dai social network. Se tuo figlio ha meno di 14 annni lo devi fare tu, altrimenti può fare da solo. Se il gestore del sito ignora la vostra richesta, rivolgiti al  Garante per la Privacy che è tenuto a intervenire entro 48 ore.

Come capire se tuo figlio è vittima di bullismo: per approfondire

Ecco un elenco di risorse on line e cartacee per saperne un po’ di più su bullismo e cyberbullismo, come capire se tuo figlio è vittima di bullismo, come intervenire e quali sono i tuoi diritti e le tue possibilità di intervento:

  • Dossier sul bullismo, pubblicato on line e off line da Pedagogia.it
  • Gianluca Gini,Tiziana Pozzoli  Gli interventi anti-bullismo, Carocci 2011
  • Antonio Murzio, Storie di bullismo e baby-gang, Imprimatur 2018.
  • Dan Olweus, Bullismo a scuola  Ragazzi oppressi, ragazzi che opprimono, Giunti 2007.
  • Sonia Sharp, Peter Smith, Bulli e prepotenti nella scuola. Prevenzione e tecniche educative, Erickson 1995.

Speriamo di esserti stati utile e buona fortuna!


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